In questo cammino proprio e individuale, che spesso viene chiamato “crescita personale”, è consigliato “collezionare” strumenti, conoscere metodologie ed approcci diversi fra loro che, approfondendo, si scoprirà descrivere, con parole diverse, le stesse cose e giungere a conclusioni simili e/o complementari.

Nel momento in cui ho pensato, ad un certo punto della mia vita, di poter fungere da strumento di supporto sulla strada di crescita personale di altri, è stato per me importante, poter garantire di essere, a mia volta, supportata da un bagaglio esperienziale personale vasto, vario e stimolante, di possedere, inoltre, un ventaglio di tools e metodologie ampio a tal punto da consentirmi di poter giostrare tecniche e modalità in base all’esigenza ed all’obiettivo che si vuole raggiungere e di poter scegliere, situazionalmente ed in base alle affinità e propensioni della persona con la quale ho intrapreso il percorso di lavoro congiunto, quando e quale metodo proporre.

Come dicevo siamo tutti diversi e unici, ma siamo tutti anime in cammino, con una parte di noi finita, un’altra indefinita e un’altra ancora infinita.

Quello che potremmo fare insieme, fra le tante cose che in potenza potremmo fare, sarà imparare a non costringerci in una definizione limitante del tipo “Io sono il coach e tu sei il coachee”, “Io sono la donna e tu l’uomo”, “Io sono giovane e tu anziano” ecc. .

Quello che faccio è promuovere un lavoro collaborativo e congiunto in cui entrambe le parti, come due membri alla pari, ma con due ruoli diversi, costituiscono una squadra funzionale, partecipano attivamente a farsi strada insieme, per giungere ad un obiettivo che si ha voluto determinare in partenza, come milestone di arrivo. Perché occorre procedere a step nel calarsi nelle profondità del proprio sé, in sicurezza e con rispetto, domandando sempre il permesso. E questo lo si fa insieme, con cura, attenzione e fiducia reciproche, seguendo alcune regole tutelanti e ferree che il mio ruolo e la mia professionalità impongono.

Quello che ti chiedo dunque, dopo aver letto un poco di me, limitatamente a quanto il mio “Io” trapeli in queste righe scritte, è, se sei davvero intenzionato a metterti in gioco, di “spogliarti” di ogni ruolo e (pre)giudizio nei tuoi e nei miei confronti, così come di ogni timore o insicurezza e di contattarmi. Conoscersi non costa nulla.